A belly full of wine - Romanzo

martedì 29 marzo 2011

Climb in the back with your head in the clouds and you're gone


Il notebook è arrivato. Dopo un altro paio di tappe a Colonia e nel sud della Corea è finalmente giunto, completo di commesso UPS in calzoni marroni. Quindi, siccome il Kaiseki tendenzialmente è il tipo che un po’ la mena, mi interrogo su una vicenda secondaria ma insomma. Citofonata:
“Chi è?”
 “Miss Kaiseki?” (ovviamente mi ha chiamata per nome ma sul blog la regola dell’anonimato è ferrea)
“Sììììì?” (che poi già lo sapevo)
“È arrivato il computer!”
Al che io e lo Shōgun ci siamo messi ad esultare, nello specifico, io saltavo e dicevo “Evvaiiiii!” e lo Shōgun ha iniziato a fare un suo balletto tipico, un po’ strano, in cui sembra un orsetto che corre sul posto e con le manine in avanti dà pugnetti verso il basso: uno spettacolo, letteralmente. Il tutto davanti ai nostri ospiti: 2 compagni del nido e 2 mamme che però ormai ci conoscono e quindi non si scandalizzano.
Mr UPS, insomma, sale col nostro notebook sotto il braccio e un sorriso radioso che sembrava quello della Rivincita delle Bionde, io firmo la fantomatica ricevuta elettronica e lui smamma.
Altra deliranza, altro balletto.
Il punto su cui mi vorrei soffermare è il seguente: miss Nome-e-cognome è arrivato il Prodotto-che-ha-ordinato?! Cioè che se compravo un pezzo di capitello trafugato dal Partenone o una partita di borse firmate contrabbandate da vendere porta a porta o, dico per dire, frusta e manette, lo sanno tutti, dal magazziniere della UPS, al mio condominio a mia nonna che mi abita di fronte? E la privacy?!
Mah, il pc – pazzesco - necessitava di una borsa adeguata che lo contenesse e lo proteggesse e così ho iniziato a guardarmi intorno con accortezza. Mi imbatto, per sventura, in uno di quei negozi assurdi che vende accendini  con gli swarovski, sottobicchieri bordati di piume di struzzo e portachiavi-lucidalabbra a forma di ghiacciolo, uno di quei negozi che trovi in centro o negli aeroporti (segnale inequivocabile dell’acquirente medio) e che hanno arredi fluo e prezzi da brivido. Ebbene, la fretta è nemica dello shopping e io ho incautamente acquistato, nel succitato antro delle sòle, la mia preziosa custodia. Fucsia, rigida, con una maniglietta applicata. In ecopelle, dice il commesso.
Ecco, l’ecopelle in questione, una volta giunta a casa, ha sprigionato un odore simile a quello del petrolio. Ma nemmeno di quello appena estratto, questa cosa putrida ha impestato l’aria con un fetore di benzina andata a male e plastica bruciata. Una puzza tossica, che in confronto l’amianto sembra un olio essenziale alla lavanda. 

Una cosa talmente disgustosa che, dopo mezz’ora che stava rinchiusa nello sgabuzzino, ho dovuto aprire le finestre ovunque tanto la puzza si era diffusa. Me tapina! Sono ancora senza borsa nonostante l'elevato tasso di mobilità del mio nuovo pc, in compenso, ora dispongo di un set di sottobicchieri piumati che nemmeno un trans…

4 commenti:

  1. non dirmi che ci sei cascata, se c'è una cosa che abbonda in centro sono i vari campomarzio che almeno non ti avvelenano! e poi che educazione dai allo Shōgun che appena arriva una cosa rosa e puzzolente bisogna esultare??? con tutto il lavoro fatto sulla lirica e sulle basi creative per la crescita ad alto tasso di erudizione........bè il punteruolo va più che bene!!! insommma Kaiseki, tienilo fuori dai tuoi deliri rosa!!

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  2. Ormai lo Shōgun mi corregge gli errori di grammatica quando scrivo...^^ e cmq la deliranza era per il pc, sobrio, nero...

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  3. set di sottobicchieri piumati...ho le mie perplessità.. vorrei vederli. puoi mettere una foto?

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