A pranzo sono uscita di nuovo e ho comprato una sciarpetta primaverile deliziosa, lo so che piove ancora ma prima o poi smetterà, no? E a quel punto io potrò sfoggiare tutta la mia collezione di sciarpine glamour. Ho capito che devo imparare ad annodarle in maniera fantasiosa, però, perché il doppio giro intorno al collo non sempre è…leggiadro a vedersi. Io ho una vera passione per le sciarpe e i foulard e, parlando di blog, forse mi potrei fare un giro di ispirazione.
Ho comprato anche un paio di calzini antiscivolo color pastello con sopra un micio coccodè. In effetti, il calzino antiscivolo era un oggetto dal cui ascendente credevo di essermi liberata anni fa. In realtà, ultimamente è partita una consuetudine chic tra le mamme del nido: ovvero, l’invito pomeridiano per far giocare i pupi. Confesso di essere un’entusiasta sostenitrice di questa politica che ha il duplice vantaggio di tenere i pargoli impegnati (fino allo stremo) preservando le mamme da quell’odioso e tendenzialmente lurido luogo d’aggregazione e sfogo che è il parco. Il punto è che la pratica è stata declinata secondo un'accezione un filo radical per cui, a merende bio e giochi d’ingegno, si accompagna il civile costume di abbandonare le calzature (sudice per l’appunto) sulla soglia di casa. Il tutto in puro ed apprezzabilissimo kaisekistyle. Il punto è anche che, quando sono a casa mia ok, ho le pantofole di lana cotta (belle, verde mela…) ma fuori…mi si gelano i piedi. Ai piedi dello Shōgun le mitiche bobux ma a quelli di mamma? Molto presto, voilà, delle graziose babbucce antiscivolo.
Questo per dire che forse con la pioggia potrei approfittarne per rimanere in ufficio a pranzo ma cosa sono pochi euro risparmiati di fronte a questa gioiosa attesa della primavera?!
Nessun commento:
Posta un commento