A belly full of wine - Romanzo

giovedì 28 febbraio 2013

Dai low cost ai cosmetici di lusso: la riscossa dell'amor proprio

Limitless undying love, which shines around me like a million suns...

Vi devo aggiornare su un po’ di cose frivole. E scusarmi per il silenzio protratto dovuto, tra le altre cose, alla micidiale influenza che mi ha travolto nelle scorse settimane. Sono anche quasi sicura che il crollo delle mie difese immunitarie sia stato provocato dai numerosi travasi di bile che hanno seguito le due disgraziate vicende con Ryanair e Easy Jet. E’ stato troppo, il fisico non ha retto e mi sono allettata.
Cmq, sono risorta, saranno state le elezioni (ahahahahah!) o più probabilmente la parentesi di sole (nonostante il gelo) che mi ha ringalluzzito. E poi ho ricominciato a prendere la papaya, sarà pure quello: niente ti dà l’illusione di benessere che spendere 90 euro di integratori in farmacia.
Cmq, capirete che non me la sento di affrontare argomenti troppo complessi quindi, a parte due parole per aggiornarvi sulla mia rottura col maestro di yoga (ma va?) ed informarvi che sono alla ricerca di una nuova palestra, voglio parlare solo di cose leggere. Rispetto allo yoga, ciò che posso dire di avere imparato nei mesi di frequenza del corso è un eroico distacco dalla ridarella isterica, sono finalmente emancipata, imperturbabile: in sei mesi ho imparato a mantenere un’espressione compassata di fronte a qualsiasi funambolismo lessicale, dal brodo radioso alla vagina cosmica. Alla fine però, tutta questa spiritualità è sfociata in una divergenza di carattere altamente teologico e filosofico: la scadenza degli ingressi dei due tesserini che avevo malauguratamente deciso di regalare a mio fratello e a Mr. P. per Natale, desolatamente rimasti inutilizzati e tragicamente in scadenza il 28 del mese. La conclusione è stata che il Maestro Yoda si è catturato 110 eurini e non mi ha concesso nessuna proroga - ça va sans dire...Però a sua parziale discolpa devo riconoscere una ultraterrena faccia da culo quando ha osato rimproverarmi che lo yoga è disciplina...ma vaff...!
Vabbè, ormai 100 in più, 100 in meno: non ci faccio nemmeno più caso. Il bello di non preoccuparsi più dei soldi nonostante lo stipendio da fame: potere della spiritualità zen.
In compenso, il gatto Piumino cresce come un vitello e a 4 mesi è grosso come un cane di taglia media. Mr P. dice che è il pelo che è gonfio, io dico che sono i quintali di petto di pollo che ingurgita alla velocità del suono, cmq tranquilli, lo segue una veterinaria francese progressista e figlia dei fiori: non lo stiamo maltrattando.

Allora, argomento frivolo numero 1: ho scoperto i tutorial sul sito di Chanel. In pratica c’è questa bonazza (una bellezza molto fine) con un diamante da 2 carati al dito che illustra varie soluzioni di trucco, utilizzando - per l’appunto - gli ambiti cosmetici di Coco. E siccome io non sono proprio una che sperimenta, ho deciso di affidarmi a mademoiselle cecio da 2 kt e, seguendo i suoi consigli, ho acquistato un ombretto in crema luminescente (ovvero carico di brillantini) dall’evocativo nome di fantasme. Per l’occasione, sono tornata dopo secoli nella profumeria sotto casa che qualche anno fa si è trasformata da Beauty Shopping in Fragranze d’Autore - cosmetici di lusso (e voi capite bene che è stato come se avessero appeso una foto del kaiseki con sopra una X, al posto dell’insegna). Devo dire che la tipa è stata pure carina, non mi vedeva più dalla pubertà ma mi ha regalato lo stesso un campione di rimmel e uno di antirughe. Era dispiaciuta di aver saltato tutti i campioni prime rughe ma è andata così...
Ho intenzione di acquistare anche un rossetto che definiscono di culto e se mademoiselle cecio dice che è di culto io sono in una fase che ci voglio credere (ho bisogno di un nuovo guru ora che non ho più un maestro di yoga): un color prugna un po’ sbiadito, devo assolutamente provarlo. Per questo ho anche deciso di rinnovare il mio parco pennelli da trucco e provare per una volta l’ebbrezza dell’applicazione del rossetto col pennellino. Il problema è che i pennelli in questione li ha presi una mia amica su Internet ma ha sbagliato a fare l’ordine e mi ritrovo con una teoria di pennelli per gli occhi e nessun pennello per le labbra. Poco male, proverò gli smoky eyes.
Ho anche comprato uno smalto rosa antico in un negozio nuovo che ha aperto sotto il mio ufficio: Inglot. Marca mai sentita, polacca...sto evidentemente attraversando una fase d’acquisto indiscriminato tardo invernale.
Ora basta turbarvi con queste sciocchezze (sono più signorile anche nel linguaggio: se avete notato, oggi niente parolacce. O quasi.) mi sento anche un po’ in colpa per avervi tratto in inganno col sottotitolo mistico di John. Vi aggiornerò sui prossimi acquisti rivoluzionari e magari metterò pure qualche foto: è una promessa? Una minaccia? Ai posteri l’ardua sentenza...

mercoledì 13 febbraio 2013

Low cost take II: Easyjet e la decadenza del Kaiseki

Vorrei anticipare i commenti di chi, una volta finito di leggere penserà: ma il treno no?
O, ma il Circeo te fa tanto schifo?
O - infine - una compagnia aerea normale?

Non lo so, non so cosa rispondervi: mi sembra di vivere nel paese...anzi, no, una volta tanto, nell'universo dei campi di fregature mature. Un luogo onirico ma tragicamente reale, in cui ogni passo falso (ove per passo falso, intendo una decisione/interazione/transazione compiuta senza l'ausilio, il supporto e l'assistenza di un avvocato bravo o di un cardinale traffichino o del capoccia di un capo campo rom. Senza offesa per nessuna delle tre fattispecie) dicevo, ogni passo falso è punito con inappellabili sanzioni o - più semplicemente - tangenti pulite.
Dopo aver archiviato (senza aver recuperato un soldo, nonostante l'assicurazione) la vicenda Ryanair, oggi - mi vergogno pure a dirlo - devo affrontare il caso della Easy Jet.
Aò ce stai a prende in giro?!
No miei cari, è che - a quanto pare - io recupero sòle praticamente ovunque. E questo mi avvilisce, mi deprime e mi rende incredula ma tant'è.

Compro 3 biglietti per una destinazione che non vi sto a nominare perchè irrilevante e, se qualcuno ha dimestichezza con questa compagnia, ha presente la scacchiera di opzioni che offre: i 3 giorni affiancati per l'andata, i tre affiancati per il ritorno, con le tariffe nei riquadri...insomma, io faccio tutto, pago e alla fine, leggendo il riepilogo di volo lo shock: ho sbagliato la partenza! Dovevo selezionare un giorno, ho selezionato quello dopo, accorciando di fatto una trasferta già micro. Tento subito la procedura di rettifica online, si può fare! Esulto! C'è da pagare la differenza del costo dei biglietti, 62 centesimi a biglietto. Mi commuovo: qualcosa funziona, non sono perduta! Purtroppo c'è da pagare anche una penale che non ho capito bene a quale spesa amministrativa corrisponda, visto che il biglietto me lo sto prenotando da sola, cmq questa penale ammonta a 41 euro a biglietto, in più la commissione per la carta di credito...cambiare la partenza, 3 minuti dopo aver acquistato il biglietto costa 131 euro.
Sono allibita, provo a contattare il call center (tipo 60 centesimi al minuto) e un disco mi dice che, a causa del maltempo, le linee sono intasate, che l'attesa potrebbe essere lunga in modo indefinibile e, quindi, a meno che io non abbia un volo in partenza entro 72 ore, mi invitano a richiamare. Attacco, mando una mail all'assistenza e mi rispondono che, avendo le linee intasate, mi risponderanno appena possono ma - sostanzialmente - di non farmi illusioni.
Voi che avreste fatto?
Lo so, probabilmente anche solo per una questione morale avrei dovuto far pace col granchio preso e accettare di aver accorciato la permanenza della famiglia Kaiseki nella località misteriosa a causa della mia rincoglionitaggine. Però, che diamine!, mi sono detta e...ho rettificato a pagamento la prenotazione, con buona pace del conto in banca ma anche - e soprattutto - con buona pace della logica, del senso comune, della civiltà, dell'illuminismo e dei tremila anni di storia che ci hanno trasformato da scimmie in esseri pensanti e, via via, in esseri schiavi di un sistema inadeguato, che in onore della schematizzazzione low cost dei processi trasferisce su un povero disgraziato utente, l'onere del mancato intervento da forse 2 minuti di lavoro di un altro essere umano, vincolato da un contratto regolare ad un'azienda (la Easy Jet, in questo caso). Noi, oggi, abbiamo un indirizzo email e il numero di un call center a pagamento che fa capo ad una società ungherese e che non è in condizione - non parlo di buona volontà, parlo di non essere in condizione spirituale e materiale - di andare oltre le n procedure che ha codificate sul manualetto del perfetto centralinista o del perfetto controllore di centralinisti.
Non è finita, sedetevi comodi: il giorno dopo mi arriva una mail in cui un tale Paolo S. (che tenerezza per quel nome e cognome di un poveraccio con un lavoro infame che, per una volta che sente di essere riuscito a risolvere, col proprio lavoro, il problema di un altro essere umano, e che mette in calce alla comunicazione, con orgoglio, il suo nome.  E lo dico perchè di solito le risposte dei customercare@ si firmano col nome, punto). Insomma, Paolo mi rassicura, mi dice che sistemeranno il mio errore, mi scrive addirittura non si preoccupi (chissà che gli avevo scritto!) ma mi dice di mettermi il prima possibile il contatto col call center, che lui inserirà una nota sulla mia pratica perchè mi aiutino al meglio. Io sono incredula, felice...mi sento miracolata! Mi precipito a chiamare il call center (stesso disco apocalittico del giorno prima) ma stavolta aspetto e dopo un po' mi risponde la solita Irina a cui spiego brevemente la vicenda ma che appare perplessa: poichè ho già provveduto a modificare a pagamento la prenotazione, per loro è un po' come se il problema non ci fosse. Stornare l'addebito della carta di credito delle penali? Nemmeno a pensarci! Avere un voucher da poter spendere in un secondo momento? Aspetti, chiedo al mio supervisore. No, signora: brutte notizie. Non posso aiutarla.
E io?
Io, dopo la Ryanair, dopo la OneClaims, dopo la Radisson Blu (che mi ha addebitato 2 volte l'importo dell'hotel di Stansted...un'altra storia allucinante) mi sento svuotata.
Scrivo a Paolo S. e gli spiego che mi hanno detto t'attacchi, chiedo anche a lui circa la possibilità di avere un buono...io non sto chiedendo un'elemosina, io ho pagato un biglietto 131 euro più di quanto costasse, per un mio errore (SI', MIO DIO, HO SBAGLIATO!) di cui mi sono accorta 12 secondi dopo averlo commesso...
Paolo S. mi risponde, si scusa, dice che si era sbagliato, che il suo superiore non ha accettato di applicarmi un trattamento di favore. Mi scrive pure che spera che io accetti le sue scuse personali.

E io mi immagino Paolo, un bravo ragazzo, uno che ci prova, uno che prova a tirare fuori il meglio da un lavoro sostanzialmente demmerda, uno che sbaglia (come me) e che si scusa (come me) e che (come me) è impotente di fronte ad un sistema di procedure inflessibile e ottuso e, vediamo un po'...infame?

E penso che per allargare i nostri orizzonti, per aprirci al mondo, per affrontare la concorrenza spietata, sempre più agguerrita, ci siamo - in qualche modo - privati della libertà di commettere un errore umano, o di imbatterci in un inconveniente (la neve...) o di non essere - cazzo - abbastanza diffidenti e malfidati e paraculi e quello che vi pare, quando stipuliamo un accordo con aziende rinomate, sostenibili, trasparenti, che fanno della parola customer satisfaction il proprio trasparente vessillo.

E penso anche che per i prossimi mesi non organizzerò nessuno spostamento che mi porti più in là del quadrato Formello/Guidonia/Castel Fusano/Maccarese.
Nord, est, sud e ovest: se ci arriva la corriera, forse, ci penso.
Sennò, semplicemente, non me lo chiedete: non ce la posso fare.

venerdì 8 febbraio 2013

Incubo Ryanair parte II: how it turned out

Recupero tutta la documentazione, litigo con i call center, invento un modo per mandare la raccomandata a Dublino, aspetto e questa che vi allego sotto è la risposta.

Re: Annullamento  790878/82992/MR


Oggetto: 865xxx/xxxxx/MR

Buongiorno,
La ringrazio per la Sua documentazione.

In merito alla Sua richiesta d’indennizzo per l’annullamento del viaggio Ryanair, siamo spiacenti di doverLa informare che la Sua richiesta d’indennizzo è stata rifiutata.

Prendendo in considerazione i Suoi documenti e facendo riferimento ai Termini e Condizioni della Sua polizza, vorremmo evidenziare la casistica che e` coperta dalla Sua polizza nella sezione A- Annullamento:

“Decesso, gravi infortuni personali o malattia durante il periodo coperto dall'assicurazione di:

Assicurato, o
persona in viaggio con l'Assicurato,
o
un parente, o
un socio in affari che vive nello stesso paese di residenza dell'Assicurato, o un amico o un parente che vive all'estero, con il quale l'Assicurato risieda”. un amico o un parente che vive
all'estero, con il quale l'Assicurato risieda.
b. L'Assicurato, o la persona in viaggio con
l'Assicurato:
convocato in qualità di giurato o  testimone in tribunale, o posto in quarantena obbligatoria, o
richiesta all'Assicurato da parte delle Autorità di Polizia, di essere presente al proprio domicilio o sede della propria attività nel propri paese di residenza, in seguito a furto entro sette giorni dalla data di partenza
in seguito a danni accidentali all'abitazione dell'Assicurato o di altri che rendono la casa non agibile, entro sette giorni dalla data di partenza.
condizione di disoccupazione, fornendo la condizione di indennità ai sensi della legge vigente i materia di licenziamento
essere inviati all'estero o revoca del congedo per i membri di Forze Armate, Polizia, Vigili del Fuoco,
Servizi Infermieristici o Ambulanza”.

Dalle informazioni da Lei fornite emerge che il Suo volo e` stato cancellato dalla compagnia aerea per cui il Suo caso non e`coperto dalla Sua polizza e di conseguenza non e` possibile procedere ulteriormente riguardo alla Sua richiesta d’indennizzo.

Speriamo che le spiegazioni fornite riguardo alla Sua richiesta siano sufficientemente chiare.

Cordiali saluti,

Gestione richieste risarcimento
 
Quindi ciccia.
Vi confermo che - a meno che non decidiate di stirare le zampe durante il weekend nella capitale europea del volo low cost - di risparmiarvi l'assicurazione di viaggio Ryanair perchè è una sòla.

Sic transit gloria mundi.
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