A belly full of wine - Romanzo

martedì 31 gennaio 2012

The moon is right, the spirits up...we're here tonight and that's enough!

Sono fuori con l’accuso, lo so e non cercherò giustificazioni. Con tutto che a Natale sono stata in ferie una settimana e che poi, tra una cosa e un’altra e la Befana e il 2 gennaio pure di più, è da (più di) un mese che non posto niente. Ormai, anche a guardare le vetrine, potrei parlarvi di settimane bianche in saldo o spingermi a trattare qualche argomento primaverile. Però non posso chiudere l’anno amministrativo (che non so con precisione quando si chiuda ma mi piace come suona), senza dedicare uno spazietto alla prima recita natalina dello Shōgun.
Che poi definirla recita è improprio, visto che si è trattato della rappresentazione one-shot live di una canzoncina abbastanza cheap ma, la fila di anime che con un’abbondante mezz’ora di anticipo aspettava di essere ammesso nell’asilo e la ressa di genitori che, dentro, cercava di fare le riprese erano degne di una prima alla Scala (immaginando che alla Scala ti facciano indossare i copriscarpe e ti lascino riprendere l'Opera con l’i-pad). Lui è stato fantastico: il più coordinato, il più espressivo: era proprio nella parte. E anche se la recita in questione, all’ultimo minuto (per andare in controtendenza o per essere un po' stronzi, ancora devo capire) hanno deciso di anticiparla di mezz’ora e quindi al posto di Mister P. imbottigliato nel traffico (che cliché!) si è imbucata mia madre, anche se quando lo Shogun ci ha individuato tra la folla di volti stralunati ha gridato tutto contento “ciao nonna!” invece che “ciao mamma!” (mamma, capito amore? Io sono la mamma. Io!) anche se quando Mr. P. è arrivato e ha realizzato dello spostamento di orario deciso un po’ ad minchiam si è un filo risentito (considerato che si trattava della prima recita in assoluto del gatto e che l’evento era fissato alle 4 di un bel giovedì assecondando il mantra, molto amato dalla proprietaria dell'asilo: proprio in mezzo alla settimana, proprio in mezzo alla giornata). Nonostante tutto questo, devo riconoscere che è stata una grande performance del gatto e mi ha reso molto orgogliosa. E quindi meritava una citation, anche se con un mese di ritardo.
Poi, se non vi secca vorrei spendere al volo anche due parole su un argomento che, invece, considero un evergreen e che proprio qualche giorno fa è tornato con prepotenza alla ribalta del mio cervello: i balli di gruppo. Perché ci ho ripensato? Perché, avendo deciso di disdire il contratto con quella sòla che è SKY, mi ritrovavo a scorrere i canali della tv normale in cerca di un certo Rai YoYo di cui ho tanto sentito parlare (?!) senza però riuscire a collocarlo nella numerazione - oggettivamente imponderabile - del digitale terrestre. Ecco, non avevo capito quanti potessero essere i canali. Ci sono canali praticamente su tutto, avere un canale tv deve costare incredibilmente poco perché ci sono in chiaro una tale quantità di Ecchissenefrega Tv che sennò non si spiega. E' sorprendente come alle persone possa venire in mente di sintonizzarsi con un losco figuro che, in una lingua paraitalica, risponde a telefonate per improbabili canzoni a richiesta o, meglio ancora, con il ristorante Pinco Pallo (nome di fantasia) che trasmette un’intera serata di balli di gruppo. Ecco, ammettiamo pure che mi sia imbattuta in uno dei peggiori esempi di ballo di gruppo di tutta la penisola. Superato lo scioccante effetto ipnotico dei primi dieci minuti (durante i quali sono rimasta impalata pure con la bocca un po' aperta) ha preso forma nella mia mente un grande interrogativo: ma perchè? Cioè, veramente, ma chi se li è inventati i balli di gruppo e perchè una persona qualsiasi, magari anche stimata nel privato, si sottopone, sua sponte, all'aberrante stacchetto "passo, passo, passo, calcetto, battimano, salto laterale, sculettata, colpo di frusta..." in mezzo ad altre decine di simili? Forse questo non è un giudizio particolarmente correct, però...su, veramente: sepoffà?
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