A belly full of wine - Romanzo

venerdì 16 settembre 2011

(Black)berry fields forever

Ho scelto il blackberry, sto a rosicà.
Precisamente, per l’appunto, rimugino. Ed è un processo regolare e ricorrente. Avete presente quando scegliete il menù di carne sull’aereo e vi trovate a strozzarvi rabbiosamente con uno spezzatino duro come la pietra, cosparso di salsa collosa mentre salta fuori che nel menù vegetariano c’erano – dico per dire - delle crepes agli asparagi, invitanti e delicate? E in fondo voi lo sapevate che non era la scelta adatta, perché tutto di voi vi spinge verso il menù vegetariano ma poi qualcosa (forse legato ad un trauma infantile) agisce subdolamente, all’ultimo momento, per farvi scegliere una pietanza più ordinaria, meno frivola?

Ecco, dopo SECOLI di scheda prepagata, ho finalmente sottoscritto un abbonamento telefonico e, potendo scegliere tra Bb e i-Phone, io ho pavidamente, inavvedutamente optato per il primo. Perché? Mah, perché ho avuto il Bb per anni in ufficio e lo conosco, perché pesa meno dell’i-Phone, perché avevo sentito pareri contrastanti, perché lo schermo pare si sporchi di meno, perché il touch screen mi sta sulle balle e tutta una serie di fastidiose, analoghe corbellerie.
Insomma: non c’ho avuto il còre, come si dice in giapponese.
Adesso, naturalmente, rosico. Perché in realtà l’i-Phone ha un miliardo di applicazioni fichissime, perché sono circondata da persone che lo hanno preso e ci smanettano di continuo, perché quella cosa delle foto coi filtri colorati mi fa talmente invidia che  la scorsa settimana stavo per comprare su internet una Lomo fuxia per 120 euro e grazie al cielo mi sono fermata in tempo. La verità è che a me serviva l’i-Phone, io sono esattamente il tipo di persona che dovrebbe girare con un i-Phone in borsa! E adesso mi ritrovo incatenata per 30 mesi a un blackberry decrepito (e non adatto alle mie esigenze creative) dal quale, peraltro, è sparita pure l’icona degli sms! Me tapina.

Cmq, nel frattempo mi consolo con la lettura di un libretto esilarante: Ask any girl (titolo italiano, decisamente meno appealing, Tutte le ragazze lo sanno). È la storia di questa Meg Wheeler che si trasferisce a New York dalla provincia americana in cerca di un lavoro, un fidanzato e delle opportunità e finisce col vivere una serie di avventure divertenti assieme a spregiudicati bellimbusti della city*. 

Ad ogni modo, non l’ho finito, sono a metà, ma è decisamente il tipo di romanzo che interessa il kaiseki. Sapete, quello in cui la protagonista carina, un po’ (tanto) ingenua, e infila una serie più o meno interminabile di gaffe e leggerezze ma, essendo dotata di un culo fuori dal comune (ah, les finesses de la langue!), finisce sempre per cavarsela? Ecco, queste sono le letture che mi rilassano di più: niente tragedie incombenti, zero protagonisti negativi, tanti dettagli glamour. 

Ok, rileggendolo, prendo atto che questo post è totalmente privo di filo conduttore. In sostanza, oggi non vi ho parlato di niente se non degli stracavoli miei, che possono pure non interessare e lo capisco. Avevo pensato di rimediare spiegandovi nel dettaglio perché fu incauto l’acquisto del vasino potty duo (di cui ad uno dei primissimi post) e riportarvi il lungo scambio di mail con una cortese ma lievemente ottusa impiegata di Imaginarium Spagna, con la quale, in un crescendo di tensione, ho garbatamente finito per mandarmi a stendere* ma non me la sento. 

Oggi è andata così, famosela bastà. Vi lascio con un’anticipazione di 4 parole sul prossimo post: lezione prova, Yoga e Mister P. Agitare bene prima dell'uso.

A buon intenditor....


* Ammetto che lo stile anni 50 del libro sta lievemente influenzando il mio modo di scrivere in questi giorni: leggi spregiudicati bellimbusti, corbellerie ed altre amenità.

4 commenti:

  1. Non ci crederai...cosa stavo facendo fino a pochi minuti prima di leggere il tuo post? stavo analizzando le caratteristiche dell'iphone per lasciarmi convincere! so che questo ti farà rosicare tantissimo... ma mi hai convinto tu... hahaha

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  2. e vorrà dire che userò il tuo per fare le foto da pubblicare sul blog! ^^

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  3. ahahhahaha... anche io ho un bb, certo più professionale e meno frivolo dell'i-phone, ma aggiungere, per fortunaaaa!!!! Già così non mi concentro mai e studio distrattamente, pensa se avessi un "giocaifon" (oggi creo termini a buffo)...

    Però, sono d'accordo con te, Kaiseki, I-phone è tutt'altra cosa!!!

    P.s.: ho letto anche io quel libro, decisamente genere mio, molto carino e leggero... basta con sti mattoni de libri che ti rimangono sullo stomaco indigesti, peggio di una caponataaaa!!!!

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  4. Bene, Roberta, allora stay tuned: ho un altro paio di titoli gustosi da consigliare...:)

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