A belly full of wine - Romanzo

giovedì 7 aprile 2011

Happiness is a warm gun


Ecco, mi capita, come capita ad alcuni, di avere un’amica che è una socialite. Una ragazza spigliata, con moltissimi contatti, una che va alle feste giuste, che frequenta gente inserita, un capitale umano di buoni sentimenti e, soprattutto, di visibilità per chi, come me, ha un blog da lanciare.
La sua pagina di facebook nella fascia oraria 13-14 è ambita come il royal enclosure ad Ascot e un suo pollicino alzato beneaugurante come la Numero Uno di zio Paperone. 
Però non è che si può stare sempre a chiedere senza mai dare. E per quanto minimo il mio contributo, non posso ignorare il fatto che la succitata amica abbia scritto un libro, che è stato anche pubblicato. Ora, accade, come nelle più micidiali commedie noir, che il libro in questione sia intitolato Figabook
Sì, avete letto bene.
Ecco, Figabook in giapponese è intraducibile.
Quindi, una volta avanzata la proposta, mi sono trovata di fronte alla necessità di gestire questa divertente impasse con la grazia e l’ironia del kaiseki (coro di buuuu! in sottofondo).

Non me la sto tirando, la situazione è la seguente: la foto della copertina, sottilmente esclicita ma comunque troppo per una che cita un certo Shōgun un po’ pelato e cicciottoso ogni 3 righe ,è impubblicabile. Il contenuto, canzonatorio quanto te pare ma essenzialmente circoscritto ad un ambito in cui questo blog non può proprio addentrarsi (e sennò mi tenevo lo pseudonimo di Luna Crescente!) non si può chiosare. I fan – chevelodicoaffà - hanno poco a che fare con il Kaiseki e con i computer rosa, i piantinari di tulipani e i we al mare con la famiglia, e costituiscono un target che se quando mi incontra non mi schifa lo fa per educazione (nei confronti della mia amica, non miei!).

È una situazione spinosa per il Kaiseki, una di quelle che richiedono un blog da aperitivo alcolico più che uno da merenda coi biscotti, al burro: non è facile passare dalle disquisizioni sui granuli omeopatici per far dormire il gatto alle vicende di una tale Patatina che nell’incipit del libro dichiara (cito) “Il pisello azzurro esiste”.
E in effetti, forse, rappresenta un passaggio di maturità che questo blog deve ancora fare, visto che al momento l’unica cosa azzurra che mi sento di commentare è la torta per il compleanno dello Shōgun. In questa fase storica, sono più propensa a descrivere nel dettaglio la disposizione dei palloncini in salotto o la lista degli invitati, le scarpe con gli occhietti che sono tanto tenere e che gli devo comprare, piuttosto che impelagarmi in un argomento che altri, ben più titolati blogger, hanno già ampiamente patrocinato.

La mia amica che, proprio perché è una socialite comprende l’animo delle persone, queste cose le sa e non si offende se il post è un po’ striminzito. D’altra parte, finché non si mette a scrivere favole per bambini, sa di poter contare sull’appoggio incondizionato del Kaiseki che, anche se non sembra, è un tipo lungimirante e, pur non essendo una socialite, quando vuole, te legge dentro pure lei…

(rinnovato ed energico coro di buuuu! in sottofondo) ^_^

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