Vi
devo aggiornare su un po’ di cose frivole. E scusarmi per il silenzio
protratto dovuto, tra le altre cose, alla micidiale influenza che mi ha
travolto nelle scorse settimane. Sono anche quasi sicura che il crollo
delle mie difese immunitarie sia stato provocato dai numerosi travasi di
bile che hanno seguito le due disgraziate vicende con Ryanair e Easy
Jet. E’ stato troppo, il fisico non ha retto e mi sono allettata.
Cmq,
sono risorta, saranno state le elezioni (ahahahahah!) o più
probabilmente la parentesi di sole (nonostante il gelo) che mi ha
ringalluzzito. E poi ho ricominciato a prendere la papaya, sarà pure
quello: niente ti dà l’illusione di benessere che spendere 90 euro di
integratori in farmacia.
Cmq,
capirete che non me la sento di affrontare argomenti troppo complessi
quindi, a parte due parole per aggiornarvi sulla mia rottura col maestro
di yoga (ma va?) ed informarvi che sono alla ricerca di una nuova
palestra, voglio parlare solo di cose leggere. Rispetto allo yoga, ciò
che posso dire di avere imparato nei mesi di frequenza del corso è un
eroico distacco dalla ridarella isterica, sono finalmente emancipata,
imperturbabile: in sei mesi ho imparato a mantenere un’espressione
compassata di fronte a qualsiasi funambolismo lessicale, dal brodo
radioso alla vagina cosmica. Alla fine però, tutta questa spiritualità è
sfociata in una divergenza di carattere altamente teologico e
filosofico: la scadenza degli ingressi dei due tesserini che avevo
malauguratamente deciso di regalare a mio fratello e a Mr. P. per
Natale, desolatamente rimasti inutilizzati e tragicamente in scadenza il
28 del mese. La conclusione è stata che il Maestro Yoda si è catturato
110 eurini e non mi ha concesso nessuna proroga - ça va sans dire...Però
a sua parziale discolpa devo riconoscere una ultraterrena faccia da
culo quando ha osato rimproverarmi che lo yoga è disciplina...ma
vaff...!
Vabbè,
ormai 100 in più, 100 in meno: non ci faccio nemmeno più caso. Il bello
di non preoccuparsi più dei soldi nonostante lo stipendio da fame:
potere della spiritualità zen.
In
compenso, il gatto Piumino cresce come un vitello e a 4 mesi è grosso
come un cane di taglia media. Mr P. dice che è il pelo che è gonfio, io
dico che sono i quintali di petto di pollo che ingurgita alla velocità
del suono, cmq tranquilli, lo segue una veterinaria francese
progressista e figlia dei fiori: non lo stiamo maltrattando.
Allora,
argomento frivolo numero 1: ho scoperto i tutorial sul sito di Chanel.
In pratica c’è questa bonazza (una bellezza molto fine) con un diamante
da 2 carati al dito che illustra varie soluzioni di trucco, utilizzando -
per l’appunto - gli ambiti cosmetici di Coco. E siccome io non sono
proprio una che sperimenta, ho deciso di affidarmi a mademoiselle cecio da 2 kt e,
seguendo i suoi consigli, ho acquistato un ombretto in crema
luminescente (ovvero carico di brillantini) dall’evocativo nome di fantasme. Per l’occasione, sono tornata dopo secoli nella profumeria sotto casa che qualche anno fa si è trasformata da Beauty Shopping in Fragranze d’Autore - cosmetici di lusso
(e voi capite bene che è stato come se avessero appeso una foto del
kaiseki con sopra una X, al posto dell’insegna). Devo dire che la tipa è
stata pure carina, non mi vedeva più dalla pubertà ma mi ha regalato lo
stesso un campione di rimmel e uno di antirughe. Era dispiaciuta di
aver saltato tutti i campioni prime rughe ma è andata così...
Ho intenzione di acquistare anche un rossetto che definiscono di culto e se mademoiselle cecio dice
che è di culto io sono in una fase che ci voglio credere (ho bisogno di
un nuovo guru ora che non ho più un maestro di yoga): un color prugna
un po’ sbiadito, devo assolutamente provarlo. Per questo ho anche deciso
di rinnovare il mio parco pennelli da trucco e provare per una volta
l’ebbrezza dell’applicazione del rossetto col pennellino. Il problema è
che i pennelli in questione li ha presi una mia amica su Internet ma ha
sbagliato a fare l’ordine e mi ritrovo con una teoria di pennelli per
gli occhi e nessun pennello per le labbra. Poco male, proverò gli smoky
eyes.
Ho
anche comprato uno smalto rosa antico in un negozio nuovo che ha aperto
sotto il mio ufficio: Inglot. Marca mai sentita, polacca...sto
evidentemente attraversando una fase d’acquisto indiscriminato tardo
invernale.
Ora
basta turbarvi con queste sciocchezze (sono più signorile anche nel
linguaggio: se avete notato, oggi niente parolacce. O quasi.) mi sento
anche un po’ in colpa per avervi tratto in inganno col sottotitolo
mistico di John. Vi aggiornerò sui prossimi acquisti rivoluzionari e
magari metterò pure qualche foto: è una promessa? Una minaccia? Ai
posteri l’ardua sentenza...
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