Anni bui, quelli che attraversiamo, di crisi e di sconforto.
Un po’ di fiducia è quello che servirebbe a tutti, qualche buona notizia, una
volta tanto, una sorpresa. Ma una bella. Qualcosa che ci regali un po’ di
ottimismo. Gianni, dove sei finito? Non ci hai lasciato modo di celebrare il
tuo tempismo: ci hai dato il benvenuto nell’era dell’ottimismo e zac, è
deflagrata la crisi. Gianni, te possino…portassi sfiga?
Ci vorrebbe qualcosa che riesca a sollevare il morale, non
parlo di vincite al superenalotto, nessuna botta di culo individualista, ciò di
cui si sente il bisogno è di riscoprire un po’ di gioia anche in quelli che ci
circondano. Io sono stufa di camminare per strada e vedere facce preoccupate,
sono stanca di alzare il telefono e ricevere alla domanda rituale: “come va?”,
nella migliore delle ipotesi, un “insomma” o un “mah”.
Nemmeno più sovrappensiero rispondiamo: “bene”.
Cioè nessuno si sente di affermare che le cose gli vanno
bene nemmeno pro forma.
Vorrei vedere sorrisi, sollievo, fronti più distese. Ci
portiamo in giro, tutto il giorno, queste sopracciglia in tensione, corrugate:
è arrivato il momento di far capitare i miracoli nelle piccole cose.
Non me lo sto inventando, leggo i segni (lo sapevate che il
Kaiseki è anche una grande esperta di I-Ching?): sono tutti contenti che il
nuovo Papa abbia la croce di ferro e le scarpe vecchie, siamo contenti che
sorrida e che abbracci, siamo contenti che accarezzi i cani e che voglia andare
in chiesa a pregare anziché all’atelier a farsi prendere le misure per il
mantello. Siamo contenti che sia stata eletta una presidente della Camera che
dice di volersi occupare degli ultimi, una che parli di umiltà e valori. Siamo
stufi di violenza e soprusi e iniziamo a dirlo. Siamo ad un giro di boa?
Abbiamo colmato il vaso?
Io non voglio più soldi (cioè, li vorrei pure ma, tanto,
questo è) voglio buoni sentimenti. Non voglio favori, vorrei gentilezza e
amore. Perché se da queste malebolge in cui siamo finiti non ci tiriamo fuori
gli uni con gli altri, insieme, penso che ci rimarremo per sempre. Spesso
sottovalutiamo l’effetto che può avere sul prossimo una nostra premura, uno nostro
insignificante sforzo in più, quasi sempre sottovalutiamo il potere enorme che
sa liberare un po’ di dolcezza. Possiamo dare molto e non lo facciamo, possiamo
aiutarci ed è come se non ne fossimo consapevoli. E non parlo necessariamente
di azioni concrete e impegnative (il volontariato, l’impegno sociale, le donazioni):
possiamo strapparci l’un l’altro un sorriso con la sola, banale e
difficilissima dimostrazione di buon cuore. Possiamo portare un po’ di armonia
nelle nostre vite anche solo con una parola affettuosa o con un sincero “grazie”
in più.
Here Comes the Sun |
Il kaiseki non vi ha fatto gli auguri per l’anno nuovo, vi
ha inondato di lagne sulle sue disgrazie low cost ma non vi ha augurato niente
per il 2013. Ecco qui, allora: vi auguro consapevolezza, spero che questo sia l’anno
della rinascita silenziosa, l’anno della gioia quando non te la aspetti. Ci
auguro un 2013 di rivelazioni, di forza interiore, di amore ricevuto e –
soprattutto – dato, di amore custodito, curato, rispettato. Amore per chi ci è
vicino sempre e gentilezza e disponibilità per chi non conosciamo. Amore per
quello che facciamo, perché se quello che facciamo è fatto con amore è fatto
meglio (olè). Come i tortellini, così il nostro lavoro. E se è un lavoro di
merda, vi auguro di cercare e di trovare uno spiraglio che vi aiuti a renderlo
un po’ meno insopportabile. Io vi auguro speranza e gioia, vi auguro la di
liberarvi da tutto ciò che di fasullo e inutile vi opprime: dalle cose, dai pesi, dalle rogne, vi auguro
di riuscire a trasformare le responsabilità in speranze e gli ostacoli in
stimoli. Io vi auguro di incontrare sorrisi, vi auguro un amico invisibile che
vi ripeta ogni 6 ore: “è tutto a posto, ce la faremo”, come fa la Tachipirina con la febbre.
E auguro a tutti noi, Kaiseki in testa, di capire che il
cambiamento parte dal nostro cuore, nella nostra testa e, di lì, porta la
luce agli occhi, la musica alle orecchie e le carezze nelle mani.
Che la forza sia con voi, miei giovani Jedi.
PS Guardatevi il flash mob di cui trovate il link nella didascalia dell'immagine, scalda il cuore...
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